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Commento alle "riflessioni sulle prospettive future della FSSPX"  
di Mons Brunero Gherardini

i corsivi corrispondono ai passaggi citati del testo di Gherardini. I grassetti e le sottolineature sono del redattore del commento.

Premessa
Un commento alle riflessioni di Mons Gherardini sul futuro della FSSPX si impone. Abbiamo avuto modo di spiegare come l'autore nel suo libro sul Concilio Vaticano II dimostra la discontinuità di quest'ultimo con il magistero precedente e al contempo `riesce' a salvare il medesimo Concilio proponendo una sua reinterpretazione. Si tratta dell'applicazione diretta della filosofia moderna. La "non continuità" del Concilio Vaticano II non viene considerata secondo il concetto di errore che si oppone al magistero precedente in modo da dovere censurare l'insegnamento conciliare come erroneo, eretico o addirittura apostatico, ma ci si sforza di vedere la "non continuità" con la Tradizione appunto non come una rottura con il passato ma come una forma alternativa delle ­presunte- stesse verità insegnate anche prima. Impresa ardua per esempio quella di trovare un denominatore tra la dottrina dell'unica religione che salva, quella rivelata da Dio, la cattolica, e le altre religioni come mezzi di salvezza. Il buon senso non riesce a unire e fare concordare l'errore e la verità; la `filosofia moderna invece ci riesce'. Fa sue le parole del profeta Isaia che parla dei tempi "guai ai tempi" in cui il vero sarà chiamato falso, il falso vero; il bene male e il male bene. La filosofia moderna a tolto il "guai" del profeta e ha "risolto" tanti problemi; quello per esempio della massoneria che da tanto desiderava un concilio che rinunciasse alla pretesa esclusiva della salvezza per la chiesa cattolica e aprisse a tutte le religioni....
Per chi invece rimane al buon senso che propone incompatibili i concetti del Vaticano II con la Tradizione questa metodologia moderna è la favola della quale san Paolo parlava nelle seconda epistola a Timoteo: "vi sarà un tempo che non sopporteranno la sana dottrina, ma secondo le proprie passioni, per prurito di orecchio, faran sì che si affollino i maestri". La filosofia moderna che sta alla base del modernismo e del neomodernismo attuale non cerca la verità `tout court'. Non considera la realtà partendo dalle prima verità, dalle evidenza che si impongono alla nostra mente e che sono indimostrabili per la loro chiarezza intrinseca, come la luce del sole che non può essere messa in vista con un'altra luce. Partendo da queste evidenze per via di ragionamenti si approfondisce le conoscenze e si penetrano i misteri della religione rivelata. I "valori" invece della filosofia moderna non si impongono come le verità naturali o sopranaturali. La filosofia dei valori vede il valore come un prodotto della mente che qualifica la realtà. Si fa un opinione della realtà e la qualifica come bene o come male. E' una filosofia che reagisce al positivismo avalutativo che considera la realtà w e r t f r e i senza connotazione di valore etico ma purtroppo nel tentativo di valutare la realtà mette fra parentesi le prime verità e/o la questione stessadella verità. Applicando queste elucubrazioni mentali alla teologia si è immaginato di poter raggiungere la coincidenza degli opposti procedendo senza condanne e senza compromessi con le sacrosante proprie convinzioni personali a riformulare il dato rivelato. Si era proceduti ad "aggiornare1 la religione rivelata. Husserl, il fenomenologo di cui la Edith Stein fu l'allieva profetizzò che la sua filosofia (che mette appunto fra parentesi, esclude la questione della verità)unirà le religioni. Il tentativo da quarant'anni è quello di unire la Tradizione cattolica e la nuova religione conciliare. Due concetti di "Tradizione" che si trovano inconciliabilmente opposti. No!, ci insegna Mons Brunero Gherardini, si tratta di concetti nettamente alternativi. Su questi con un po'di buona volontà ci si può mettere d'accordo....I concetti utilizzati nelle riflessioni.
Data questa premessa, prima di esporre e commentare le riflessioni di Gherardini sulle prospettivefuture della FSSPX è necessario esaminare i termini e i concetti usati da lui in queste riflessioni.Quello che per i cattolici tradizionalisti è la battaglia cattolica contro l'apostasia nella chiesaconciliare, la battaglia contro l'infiltrazione massonica nelle più alte sfere della gerarchiaecclesiastica, la battaglia per liberare Roma dall'occupazione modernista predetta dalla Santa
Maria a La Salette: "Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell'Anticristo" questabattaglia apocalittica, ed era quella del eroico Mons Marcel Lefebvre che per continuare questa lottaprocedette il 30 giugno 1988 alle famose consacrazioni episcopali attirandosi la persecuzione daparte della Roma modernista; tutta questa realtà riceve da Monsignore Brunero Gherardini unanuova connotazione: si tratta semplicemente un CONTENZIOSO POCO COMPRENSIBILE NELTEMPO DEL DIALOGO CON TUTTI. Ora il dizionario della lingua italiana ci insegna che uncontenzioso è una materia di controversia, cioè una differenza di opinioni dalle quali possononascere dei contrasti. Un contenzioso che dura quarant'anni è troppo lungo e infatti questocontenzioso per l'autore delle riflessioni è L' ANNOSO PROBLEMA DEI "LEFEBVRIANI" di cuilui si augura il COMPONIMENTO cioè l'appianamento, la pacificazione. Se il mistero di iniquitàsecondo il quale Satana lotta contro Gesù Cristo e la Sua Chiesa, se il trionfo del maligno, dopo leprove generali al sinodo di Pistoia, ha fatto breccia nella gerarchia cattolica; se tutto questo è unaquestione di opinione allora lo è anche quella della salvezza delle anime. Ma la salvezza e la mortedi Gesù Cristo in croce e la sua risurrezione non era uno scambio di opinioni con Satana. Era lavittoria sul maligno e sulla morte. Fino alla fine dei tempi questa lotta continuerà e sta continuandotuttora. Ci rendiamo dunque conto della differenza abissale della valutazione del punto di partenzadelle due parti "contendenti". Di conseguenza anche le soluzioni suggerite dall'autore si riduconoall'impellentenecessitàditrovareunCONCETTOCOMUNEBILATERALMENTECONDIVISIBILE DI TRADIZIONE. Secondo l'autore il concetto di Tradizione deve dunque esseremesso da ambedue le parti in laboratorio per addivenire ad un `concetto - valore' condivisibile. Cosifacendo si evita secondo l'autore l'orrore di fare compromessi. Compromessi nel senso diRINUNZIA AI PROPRI PRINICPI MORALI ED ALLE PROPRIE RAGIONI DI VITA. Principi eragioni che possono avere i non cattolici.... Dunque anche il concetto di COMPROMESSO tantoaborrito dall'autore nelle sue riflessioni non ha il senso di compromesso in quanto tradimento dellaverità rivelata che esiste anche al di là dei nostri propri principi morali e le nostre ragioni di vita chepossono essere sbagliate, proprio come quei compromessi fatti dal Concilio Vaticano II con ilmondo. Chi invece si dissocia dalla fallace filosofia moderna e dai giochetti di parole e vuolerimanere attaccato alla rivelazione divina è costretto a sottrarsi all'illegittima autorità che ordina dicooperare alla autodistruzione della Chiesa. Per questa ragione viene considerato unASSERAGLIATO NEL BUNKER. Ritorneremo alla fine del commento su questo concetto.Dopo i concetti di Gherardini occorre ricordare anche quelli della FSSPX: Apostasia per ilConcilio, precursori dell'anticristo per i papi conciliari, il "nullam partem" con la Roma modernistanella lettera di risposta della FSSPX alla pseudo scomunica. Il "nullam partem" della FSSPX siriferiva all'impossibilità di partecipare alla autodistruzione della Chiesa, sottomettendosi a unagerarchia dubbia perché protagonista di atti apostatici di rinnegamento di fatto e pubblici della fedecattolica. Oggi purtroppo la posizione della FSSPX è cambiata. . Bisogna ammettere chepurtroppo la FSSPX, dopo avere dichiarato nel suo bollettino ufficiale francese "fideliter" che puòprendere le distanze dalle posizione del suo fondatore Mons Marcel Lefebvre, dopo aver ripreso adialogare con la Roma modernista venendo meno alle disposizioni lasciate dal fondatore lei stessa siè messa in una situazione "bunker". Ha sottoscritto ogni virgola del libro di Mons BruneroGherardini sul Concilio Vaticano II la FSSPX. E ora il loro nuovo mentore li considera "bunkerati".Se non esce da questo vicolo cieco la povera FSSPX rischia di fare la fine contraria di quelbell'inizio che erano le consacrazioni episcopali: "azione di sopravivenza". Nel bunker invece si fala fine del suicidio.Il testoRicordiamo che le riflessioni di Mons Gherardini sono nate da un colloquio con dei suoi amici. Iltesto è destinato alle parti dialoganti: all'attuale superiore della FSSPX Mgr Bernard Fellay eBenedetto XVI. Gherardini riporta tre pareri dei suoi amici ai quali risponde.
primo parere degli amici: ... Ci fu chi giudicava positivo un recente invito ad "uscire dalbunker nel quale s'è asserragliata durante il post-concilio per difendere la Fede dagli attacchi delneomodernismo".Il secondo: ...Nell'occasione richiamata all'inizio, qualcuno riferì d'una conferenza durante laquale la Fraternità fu invitata ad aver maggior fiducia nel mondo ecclesiale contemporaneo,ricorrendo se necessario a qualche compromesso, perché la "salus animarum" esige ­ l'avrebbedetto un lefebvriano ­ che si corra anche questo rischio.In fine il terzo parere degli amici: ... Un'ultima questione trattammo nel nostro amichevoleincontro, esprimendo più speranze che previsioni concretamente fondate: il futuro della Fraternità.In argomento è sceso pure, recentemente, il sito "cordialiter" con un'idilliaca anticipazione delroseo domani che già arriderebbe alla Fraternità: un nuovo ­ nuovo? per ora, non ne ha mai avutouno ­ "status" canonico, inizio della fine del modernismo, priorati presi d'assalto dai fedeli,Fraternità trasformata in "superdiocesi autonoma".Nel dare il suo parere Mons. Brunero Gherardini procede con molta cautela. Esaminal'atteggiamento delle parti dialoganti, loda, critica, s'interroga, e infine da suggerimenti di soluzionia quello che secondo lui è un contenzioso (fra le due parti dialoganti) poco comprensibile neltempo del dialogo con tutti...Il testo che suona a prima vista lusinghiero per la FSSPX contienequalche "concetto alternativo" cioè contraddizioni. Il termine è vietato in era ecumenista, masiccome voglio rimanere cattolico mi permetto di rilevarle queste contraddizioni.Le lodi di Mons Gherardini alle parti dialoganti.... Bisogna inoltre dare atto alle due parti .... che fin ad oggi han lodevolmente ed esemplarmentemantenuto il dovuto silenzio sui loro colloqui.... "per difendere la Fede dagli attacchi del neomodernismo", .... Se pur in una posizione dicondanna canonica, e quindi fuori dai ranghi dell'ufficialità ma con la consapevolezza di lavorareper Cristo e per la sua Chiesa, una santa cattolica apostolica e romana, la Fraternità atteseanzitutto alla formazione del clero, questo essendo il suo compito specifico, fondò e diresseseminari, promosse e sostenne dibattiti teologici talvolta d'alto profilo, pubblicò libri di rilevantevalore ecclesiologico, dette conto di sé mediante fogli d'informazione interna ed esterna: il tuttoallo scoperto, dimostrando di quale forza ­ lasciata purtroppo ai margini - la Chiesa potrebbeavvalersi per la sua finalità d'universale evangelizzazione.Riferendosi poi al fatto che la presenza della FSSPX possa essere giudicata quantitativamentemodesta, aggiunge: Ma io son profondamente convinto che proprio per questo si dovrebberingraziare la Fraternità la quale, in un contesto di secolarizzazione ormai ai margini d'un'erapost-cristiana, ed anche di non dissimulata antipatia verso di essa, ha tenuto e tiene ben alta lafiaccola della Fede e della Tradizione.Nel condannare il compromesso in materia di Fede (e poi trovare l'escamotage di "concettocomune della Tradizione bilateralmente condiviso") la FSSPX viene ancora presa come esempio: ..E il richiamarsi della Fraternità ­ così come d'ogni autentico seguace di Cristo - al "Sì sì, no no"di Mt 5,37 (Giac 5,12) è l'unica risposta alla prospettiva del compromesso.Critiche rivolte alla FSSPX.Che la Fraternità sia stata per alcuni decenni nel bunker è evidente; purtroppo c'è ancora. Non èinvece evidente se vi sia entrata da sé, o se vi sia stata da qualcuno, o dagli avvenimenti sospinta.A me pare che, se proprio vogliamo parlare di bunker, sia stato Mons. Lefebvre ad imprigionarvila sua Fraternità quel 30 giugno 1998, quando, dopo due richiami ufficiali ed una formaleammonizione perché recedesse dal progettato atto "scismatico", ordinò vescovi quattro dei suoisacerdoti. Fu, quello, il bunker non dello scisma formalmente inteso .... Ma bunker fu: quellod'una disobbedienza ai limiti della sfida, del vicolo chiuso e senza prospettive d'un possibilesbocco. Non quello della salvaguardia di valori compromessi.
rivolte alle due parti dialogantiAggiungo che, a giudicare da qualche indizio forse non del tutto infondato, la metodologia messabilateralmente in atto non sembra aprire grandi prospettive. E' la metodologia del punto contropunto: Vaticano II sì, Vaticano II no, o sì se. Cioè a condizione che dall'una o dall'altra parte, o daambedue, s'abbassi la guardia. Una resa a discrezione? Per la Fraternità il mettersi nelle manidella Chiesa sarebbe l'unico comportamento veramente cristiano, se non ci fosse la ragione per cuinacque e per cui dette vita al suo Aventino. Cioè quel Vaticano II che, specie con alcuni dei suoidocumenti sta letteralmente all'opposto di ciò in cui essa crede e per cui opera. (primo "concettounilateralmente non condivisibile") Con tale metodologia, non s'intravede una via di mezzo: o lacapitolazione, o il compromesso.Timori, perplessità e interrogativi di Gherardini rispetto alle due parti dialoganti1.) circa "l'asserragliamento nel bunker": .... E' difficile capire in che senso, "per difenderela Fede dagli attacchi del neomodernismo", fosse proprio necessario "asserragliarsi in unbunker". Vale a dire: lasciar libero il passo all'irrompere dell'eresia modernista.2.) Circa il rischio da prendere di un'eventuale compromesso necessario per il "salusanimarum" che sarebbe stato proposto da un lefebvriano: .... Sì(!), ma non certamente ilrischio di "compromettere" la propria e l'altrui eterna salvezza. ... Se c'è una cosa che, inmateria di Fede, è doveroso evitare, è il compromesso. E il richiamarsi della Fraternità ­così come d'ogni autentico seguace di Cristo - al "Sì sì, no no" di Mt 5,37 (Giac 5,12) èl'unica risposta alla prospettiva del compromesso. Il testo citato continua dicendo: "tutto ilresto vien dal maligno": dunque anche e segnatamente il compromesso. Almeno nella suaaccezione di rinunzia ai propri principi morali ed alle proprie ragioni di vita. (secondoconcetto unilateralmente non condivisibile) Un compromesso sarebbe un comportamentoindegno, una contraddizione nei termini, il naufragio della Fede. ... Mi ripugna, pertanto, ilsolo pensare che la Santa Sede lo proponga o l'accetti: otterrebbe molto meno d'un piattodi lenticchie e s'addosserebbe la responsabilità d'un illecito gravissimo. Mi ripugna delpari il pensiero d'una Fraternità che, dop'aver fatto della Fede senza sconti la bandieradella sua stessa esistenza, scivoli sulla buccia di banana del rifiuto della sua stessa ragiond'essere.3.) Circa la continuazione dei dialoghi secondo la metodologia adottata dalle due parti: ...Se, dunque, si continua a dialogare mantenendo, l'una e l'altra parte, il proprio punto dipartenza, o si darà vita ad un dialogo fra sordi, o, per dimostrare che non si è dialogatoinvano, si darà libero accesso al compromesso. Soprattutto se accettasse la tesi dei"contrasti apparenti" perché determinati non da dissensi di carattere dogmatico, ma dallesempre nuove interpretazioni dei fatti storici, la Fraternità dichiarerebbe la sua fine,miseramente sostituendo la sua Tradizione (terzo concetto unilateralmente noncondivisibile), ch'è quella apostolica, con la vaporosa ed inconsistente e disomogeneaTradizione vivente dei neomodernisti.4.) Circa la situazione canonica futura Mons Brunero Gherardini sembra non ricordarsi che laFSSPX era stata eretta canonicamente quando scrive per ora, non ne ha mai avuto uno ­"status" canonico. Invece il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo il 1 novembre 1970deretava : "Nous , Francois Charriere, eveque de Lausanne, Genève e fribourg, le saint nomde Dieu invoquè, e toutes prescriptions canoniques observées, decretons ce qui suit: 1. Estérigée dans notre diocèse au titre die "Pia Unio" la Fraternité Sacerdotale Saint PieX..." La "superdiocesi autonoma" e il grande boom dei fideli che asslagano i priorati dellaFSSPX gli sembrano sogni idilliaci. Anch'io mi riprometto molto dalla speratacomposizione per la quale si sta lavorando, ma con i piedi un po' più per terra. ... Nondovrebbe aprirsi per essa un campo diverso da quello dei Seminari (quarto concettounilateralmente non condivisibile), questo essendo il suo vero campo di battaglia: propri e
propri, nei Seminari assai più che altrove o più che altrimenti potrebbero esprimersi lanatura e le finalità della Fraternità. Dunque la proposta canonica di Gherardini sarebbe dipassare dal bunker ai seminari. In "soldoni" vorrebbe dire non fare più apostolato pressi ifedeli. Invitare la Fraternità a lasciare il vasto e aperto campo di apostolato in tutto il mondoche costituisce proprio la sua forza non tanto nel numero quanto nella presenza ovunque diquel "annoso problema", spina nel fianco dei teologi da scrivania che vedono la rovina dellaFede e ne danno le colpe a tutti tranne al loro abbandono dell'insegnamento della Fedecattolica non "valorizzata" dal prurito della filosofia moderna.La metodologia diversa proposta da Mons Brunero GherardiniSegue l' alternativa a quel dialogo fra sordi che comporterebbe vergognosi compromessi daambedue le parti.Un esito così esiziale potrebb'esser evitato seguendo una metodologia diversa. Il "punctumdolens" di tutt'il contenzioso si chiama Tradizione. Ad essa è costante il richiamo dell'unae dell'altra parte, che peraltro hanno, della Tradizione, un concetto nettamente alternativo(quinto concetto unilateralmente in non condivisibile). Papa Wojtyla dichiarò ufficialmente"incompleta e contraddittoria" la Tradizione difesa dalla Fraternità. Si dovrebbe pertantodimostrar il perché dell'incompletezza e della contraddittorietà, ma ancor più impellente èla necessità che le parti addivengano ad un concetto comune, ossia bilateralmentecondiviso(la quadratura del cerchio: non è un compromesso, è vero, ma una assurdità). Untale concetto diventa allora il famoso pettine al quale arrivan tutt'i problemi. Non c'èproblema teologico e di vita ecclesiale che non abbia nel detto concetto la sua soluzione.Intanto è sicuro che invece non c'è problema teologico e di vita ecclesiale che non trovi nelnuovo concetto di Tradizione la sua causa....Commento ai cinque "concetti alternativi unilateralmente non condivisibili"La prima contraddizione riguarda certi documenti del Concilio Vaticano II che stannoall'opposto di ciò in cui essa crede e per cui opera. Essa è la FSSPX. Ma i documenti nonsono all'opposto di ciò in cui la FSSPX crede e opera. QUEI DOCUMENTI STANNOALL'OPPOSTO DI CIO' CHE HA INSEGNATO GESU' CRISTO E STANNOALL'OPPOSTO DI CIO' CHE HA OPERATO LA SANTA CHIESA CATTOLICAAPOSTOLICA E ROMANA DA DUE MILLENNI.La seconda contraddizione riguarda la condanna di Gherardini del compromesso almenonella sua accettazione di rinunzia ai propri principi morali ed alle proprie ragioni di vita.Il compromesso è innanzitutto da condannare in quanto TRANSIGENZA NEICONFRONTI DELLA VERITA'. Invece la rinunzia ai propri principi morali ed alle proprieragioni di vita può essere un bene. Pensiamo alla conversione di un peccatore. I propriprincipi morali possono essere cattivi come anche le proprie ragioni di vita. E' la famosaLibertà religiosa del Concilio che rende sacrosanta quella libertà di perdizione dei propriprincipi morali e delle proprie ragioni di vita. SECONDO QUESTE TEORIE CONCILIARILA TRADIZIONE DOVREBBE CONVIVERE NELLA CHIESA CONCILIARE CONGLI ANGLICANI, ORTODOSSI E PROTESTANTI E PIU' O MENO CON TUTTE LERELIGIONI.la terza contraddizione riguarda la Tradizione. Malgrado l'affermazione che la FSSPX , hatenuto e tiene ben alta la fiaccola della Fede e della Tradizione, questa Tradizione è la suaTradizione che sta in netta alternativa con quella del concilio e perciò è impellente lanecessità di trovare un COMUNE CONCETTO DI TRADIZIONE CONDIVISIBILEBILATERALMENTE. Due fedi due tradizioni, in contraddizione per l'insegnamento bimillenario, suscettibili invece di trovare un denominatore comune nel concetto comune
condivisibile dove le due parte senza rinunciare alle proprie convinzionitroverebbero la pacificazione del loro contenzioso. E' la quadratura del cerchio.La quarta contraddizione riguarda l'aspetto canonico. Alla FSSPX non dovrebbe aprisrsiun campo diverso da quello dei Seminari. I seminari sono fatti per formare dei sacerdotiche santificano le anime. In un contesto di apostasia generale questi sacerdoti devonosantificare i fedeli cattolici e cercare di convertire i fedeli della religione neomodernista. . Insostanza Gherardini suggerisce alla FSSPX di non fare più apostolato pressi i fedeli. Invitala Fraternità a lasciare il vasto e aperto campo di apostolato in tutto il mondo che costituisceproprio la sua forza non tanto nel numero quanto nella presenza ovunque di quel "annosoproblema", spina nel fianco della gerarchia ecclesiastica che si è legata mani e piediimpegna dosi presso i potenti del mondo di non più predicare ad alta voce il Regno socialedi Nostro Signore Gesù Cristo.ConclusioneMa chi è o era allora nel bunker? Forse Mgr Lefebvre? Lui che allo scoperto (come dicelo stesso Gherardini) percorreva per vent'anni i cinque continenti generando unanuova generazione di sacerdoti, famiglie, scuole, seminari e priorati cattolicidenunciando ad alta voce l'apostasia conciliare? Lui che nel 1988 consacrò quattrovescovi per continuare l'opera? Non è piuttosto la gerarchia ecclesiastica "aggiornata"che è diventata prigioniera delle sue proprie "aperture" a due secoli di culturaliberale? Non è piuttosto Mons Gheraradini e la nuova posizione della FSSPX che sitrovano in quel bunker? E' facile condannare un morto. E' un grave compromesso,cioè una grave rinuncia ai propri principi morali, quello dell'attuale FSSPX di averpreso le distanze dal suo fondatore. Un ordine che si discosta dal fondatore è destinatoa morire. Che mediti la FSSPX sulle riflessioni del suo nuovo "maitre a penser" e cheeviti il tragico destino dei sconfitti che finiscono per accettare il modo di vivere deiconquistatori.Don Floriano AbrahamowiczDomus Marcel Lefebvre, Paese